mercoledì 22 gennaio 2014

Roma-Juventus 1-0 (Coppa Italia, quarti di finale): qualche considerazione...


Un gol segnato da Gervinho a dodici minuti dalla fine ha permesso alla Roma di battere la Juventus per 1-0 e di qualificarsi per la semifinale, dove i giallorossi affronteranno la vincente del confronto della prossima settimana tra Napoli e Lazio: un risultato giusto, alla luce del diverso approccio con cui le squadre hanno affrontato l’incontro. 
Come di consueto, andiamo ad affrontare quelle che sono le tematiche principali legate alla partita dell’Olimpico… 

APPROCCI DIAMETRALMENTE OPPOSTI – L’atteggiamento con cui la Roma è entrata in campo è stato quello della battaglia da vincere a tutti i costi: i giallorossi, d’altra parte, vivono storicamente le partite contro la Juventus come sfide in cui in palio c’è ben più del risultato. Di contro, la Juventus si è presentata in campo con cinque undicesimi della squadra titolare (Barzagli, Bonucci, Chiellini, Vidal, Pirlo), un “quasi titolare” (Marchisio) e cinque riserve (Storari, Isla, Peluso, Giovinco, Quagliarella) e con un atteggiamento quasi rinunciatario. Inevitabile, alla luce di tutto ciò, che la differenza di motivazioni abbia giocato un ruolo fondamentale nel risultato 

TROPPO LEGGERI IN AVANTI – Alla differenza di approccio alla partita va aggiunto un altro dato che spiega la sconfitta di ieri sera: in nome del turn-over, Antonio Conte ha schierato la coppia d’attacco formata da Sebastian Giovinco e Fabio Quagliarella, i quali si sono dimostrati tanto volenterosi nel fare a sportellate con i difensori romanisti quanto inconcludenti in fase di finalizzazione; probabilmente si poteva ricorrere a Tevez e Llorente ben prima dei minuti finali… 

CENTROCAMPO ABULICO – Da sempre viene elogiato (giustamente, direi!) il centrocampo della Juventus per la sua forza, e invece ieri sera proprio il reparto mediano è stato uno dei talloni d’Achille della squadra di Antonio Conte: Vidal predicava nel deserto, Pirlo è parso davvero poco ispirato e Marchisio ha sbagliato parecchi palloni; tutto ciò ha reso più semplice il compito di un centrocampo di per sé fortissimo come quello della Roma 

FASCE ANONIME - Stendiamo un velo pietoso sulla prestazione di Mauricio Isla e Federico Peluso, il cui apporto sulle corsie esterne è stato infinitesimo, se non addirittura nullo!

ANTO', NON COSI'! - Chi mi legge e mi ascolta in radio sa quanta stima e quanta ammirazione io abbia per Antonio Conte. Tuttavia, siccome non sono un dipendente della Juventus e non sono mai arrivato ai livelli di un Mauro Suma o di un Carlo Pellegatti qualsiasi, non mi crea alcun problema criticare l'allenatore della Juventus quando ritengo che commetta degli errori: e in questo caso gli errori, caro mister, sono quelli di cui parlavo nei punti precedenti; diciamocelo francamente, forse per una volta Antonio Conte ha dimostrato di non essere infallibile. Piccola precisazione: questa critica vuole essere costruttiva, si ferma unicamente alla partita di ieri sera e non muta assolutamente l'ammirazione e la stima che nutro nei confronti di Conte; ci tengo a precisarlo perchè gradirei che fosse chiara a tutti la differenza che c'è fra il sottoscritto e alcuni tifosi juventini che in queste ore sui social network stanno brillando tanto per fantasia e decisamente poco per lucidità e intelligenza...

EPPURE… – Poichè, per mia enorme fortuna, sono diverso da molti tifosi di altre squadre, non è mia abitudine giustificare le sconfitte unicamente appellandomi agli errori arbitrali. Detto questo, e detto che le colpe principali della sconfitta juventina di ieri sera stanno nelle questioni sollevate in precedenza, non si può far finta che ieri non ci siano stati due episodi arbitrali non proprio chiari: da un lato l'espulsione non comminata a Benatia nei primi minuti di gioco per un fallo su Giovinco lanciato a rete (era chiara occasione da rete, ma il signor Tagliavento ha preferito optare per il cartellino giallo), dall'altro il gol annullato all'inizio del secondo tempo a Peluso che suscita qualche perplessità (del resto lo stesso Daniele De Rossi, intervistato a fine partita, ha ammesso che non gli era parso che il pallone crossato da Isla per la testa dell'ex mancino dell'Atalanta fosse uscito e poi rientrato). Episodi arbitrali che non sono la ragione fondamentale della sconfitta (questo ragionamento lo lascio volentieri ad altri...), ma che comunque ci sono stati e che una citazione la meritano...

AL CONTRARIO IL CAOS! – Prendete i due episodi di cui parlavo al punto precedente e provate ad immaginare per un istante cosa sarebbe accaduto se per caso si fossero verificati a maglie invertite: complotti, sistemi, aiutini, venti del Nord e chi più ne ha più ne metta. E chi sostiene che le cose non sarebbero andate così è particolarmente in vena di battute, se non in palese malafede...

RAI, DI TUTTO DI PIU'! - Uno studio fortemente tinto di giallorosso (e non è una mia battuta!), l'ex difensore romanista Ubaldo Righetti ospite in qualità di opinionista e una telecronaca decisamente casalinga: se qualcuno pensa che ieri sera io sia stato così masochista da guardarmi la partita su Roma Channel è fuori strada, dal momento che queste cose che vi ho appena elencato sono andate in onda sulla Rai, che fino a prova contraria è la televisione di Stato...

L'APOTEOSI DEI BALORDI - Due tifosi juventini accoltellati alle 19 nella zona della Farnesina, altri due sostenitori bianconeri e un poliziotto feriti nei minuti immediatamente precedenti l'inizio della partita, numerosi lanci di petardi e bombe carta da parte dei tifosi romanisti (contro uno di essi è scattato immediatamente il Daspo) verso il settore ospiti dello stadio Olimpico e contatto miracolosamente evitato tra le due fazioni all'interno dello stadio stesso: questo è il bilancio davvero poco edificante della partita di ieri sera alla voce "ordine pubblico"; aspetto sempre al varco colui il quale scrisse su Twitter, con tanta prosopopea e ben poca intelligenza, "voi juventini siete solo incivili"!

LA DIFFERENZA TRA ME E LORO - In uno dei punti precedenti ho fatto un cenno ad alcuni tifosi juventini che sui social network stanno esprimendo giudizi vagamente lunari e fuori da qualunque tipo di logica: gente che vorrebbe mandar via Conte e Marotta (magari per riprendersi quei noti vincitori di trofei di Ferrara, Cobolli Gigli, Secco e Blanc!), gente che tira fuori il solito motivetto "Ma chissenefrega della Coppa Italia!" (lo sanno tutti che avere una mentalità vincente significa fare il discorso esattamente opposto a questo!) e infine gente che dipinge scenari foschi che vedono Conte, Pogba e tutti i big lasciare la Juventus (che a quel punto magari rimarrebbe con i soli Citti, Rubinho, Motta, Isla e Peluso in rosa); a costo di essere ripetitivo e noioso, vorrei fosse chiaro a tutti che io con questi soggetti non ho nulla a che spartire e che, soprattutto, di questa differenza vado ben fiero!

CAROSELLI A ROMA... - Come era ampiamente prevedibile, la vittoria sull'odiata Juventus ha scatenato la festa del popolo giallorosso, che può finalmente festeggiare non la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia, bensì un evento decisamente raro come una vittoria contro l'odiata squadra bianconera (nel post-Calciopoli, prima di ieri sera, questo evento si è verificato appena due volte!): e allora lasciamoli festeggiare, che in fondo in fondo sono anche carini a vedersi...

...E ANCHE ALTROVE! - Se la grande festa del popolo romanista è comprensibile e legittima, decisamente meno lo è la goduria dei tifosi di altre squadre, ivi compresi quelli di una certa squadra milanese che dalla Coppa Italia è già uscita nel turno precedente. Anche se mi rendo conto che, soprattutto di questi tempi, sperare di avere soddisfazioni da Inter, Milan, Napoli, Fiorentina, Torino, Lazio e via dicendo è un po' come sperare che il 15 agosto si scateni una bufera di neve in Sicilia...

GUARIN-VUCINIC: QUANDO LA LOGICA VIENE PRESA A CALCI NEL DIDIETRO! - Una società intavola una trattativa con un'altra società per un calciatore, decide la contropartita tecnica, avvia la trattativa al punto che i calciatori sono praticamente prossimi ad effettuare le visite mediche, stoppa la trattativa stessa a causa delle intemperanze dei tifosi sui social network, poi la riprende ed infine la fa naufragare del tutto: questa è, riassunta in poche righe, la trattativa che ha visto protagoniste Inter e Juventus negli ultimi due giorni a proposito dello scambio che avrebbe portato Fredy Guarìn a vestire la casacca bianconera e Mirko Vucinic a vestire quella nerazzurra. E dire che almeno l'Inter targata Moratti, che di bidoni ne ha portati a casa a vagonate, le trattative strampalate almeno le conduceva in porto, mentre questa nuova Inter targata Thohir l'ha decisamente superata in materia di castronerie in sede di mercato: del resto lo vado dicendo dal 2006 che loro, oltre che notoriamente onesti, sono da sempre i più svegli e furbi del bigoncio, no?

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