sabato 4 ottobre 2014

A Cremona, tra il serio e il faceto...


Premessa fondamentale: se vi aspettate una qualunque forma di invettiva nei confronti della magistratura, siete gentilmente invitati di andare altrove! Sia perchè le generalizzazioni "ad minchiam" non le ho mai amate e sia perchè nella vita ho aspirazioni ben diverse dall'essere tacciato di ragionare come Berlusconi o come qualcuno dei suoi scherani politico-mediatici.

Detto questo, veniamo al punto. Nel leggere le ultime notizie provenienti da Cremona, dove è in atto da tre anni l'inchiesta legata al calcioscommesse, c'è stato un passaggio che mi ha particolarmente colpito: "Dagli accertamenti è finora emerso che negli apparecchi di 27 indagati sono state trovate le parole chiave che il procuratore aveva chiesto di cercare. Si tratta di sms e chat in alcuni casi con personaggi non emersi finora dall'inchiesta o in altri casi con indagati ai quali invece non erano stati sequestrati gli apparecchi informatici. Le perizie hanno rilevato altri particolari. Ad esempio, Stefano Mauri, capitano della Lazio, non ha fornito il pin del suo telefonino e senza quel numero i periti, per ora, non hanno potuto esplorare l'apparecchio". Dunque, ricapitolando, nel 2014 dei periti che collaborano ad un'indagine condotta da una Procura della Repubblica non hanno potuto analizzare il contenuto del cellulare di Mauri perchè non ne conoscono il codice pin!

Al netto di allarmismi che per ora sono prematuri, e in attesa di scoprire se e quali saranno gli scenari prossimi (a proposito: ricordo ancora cosa si diceva del famoso derby di Genova del 2011 e quale è stato, al di là della cacciata di Criscito dalla rosa della Nazionale che ha preso parte agli ultimi Europei, l'esito processuale di quella vicenda!), almeno una cosa su quanto emerso tra ieri ed oggi da Cremona possiamo dircela tranquillamente: se la storia del pin del cellulare di Mauri fosse accaduta in una scena del film "Piedipiatti" interpretato da Renato Pozzetto ed Enrico Montesano o in qualunque altra commedia poliziesca italiana, ci si potrebbe anche ridere su. Il guaio, purtroppo, è che tutto ciò accade in una Procura della Repubblica italiana che sta conducendo un'indagine così complessa e ad ampio raggio...


Foto: newnotizie.it

8 commenti:

  1. dipende a chi e' intestata la scheda in uso a Mauri la legge sulla privacy tutela la signora Samantha Romano a breve se ne saprà di piu' , Mauri e' finito in carcere sicuramente avrà collaborato per uscire .... sempre la lazio coinvolta bell'ente morale.... ora capisco perchè la fretta di lotito nel voler riformare il calcio e togliere la responsabilità oggettiva nel calcio... del resto le rogatorie internazionali parlavano addirittura di responsabilità diretta della squadra di lotito ... e quindi retrocessione in serie b staremo a vedere

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    1. Bel commento ridicolo, in ogni singolo rigo sei riuscito a scrivere fregnacce. Complimenti.

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    2. taci romanista frustrato, servo di unicredit

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  2. Romanista delle 13.44 pensa a Vautrot, ai rolex ed alle fidejussioni false che questa storia di Cremona sta rasentando il ridicolo.
    Il pin!
    No dico, il pin.
    A questo stiamo.
    Spiegassero perché il cittadino Mauri è andato in galera.

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  3. Cioè, hanno controllato tutti i movimenti tramite l'aggancio delle celle, tutti i messaggi e le telefonate in entrata ed uscita, e pubblicato tutto on line, e ora c'è di mezzo la privacy?

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  4. l'unico reato accertato è violazione del segreto istruttorio e abuso di ufficio, cui hanno concorso gli inquirenti e i giornalisti che pubblicano materiale istruttorio riservato.
    Mauri è già stato assolto per il illecito da un tribunale quello sportivo è stato condannato per omessa denuncia.
    Aspettiamo se verrà rinviato a giudizio, ma io credo che verrà portato tutto in prescrizione.

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  5. Inchiesta ridicola, già sbugiardata dai giudici di Genova e di Ginevra, con Palazzi che non ha il coraggio di affrontare nemmeno il tribunale del riesame. Un pm che non va in giudizio ma parla solo per interviste e non per atti giudiziari si commenta da solo

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  6. Naturalmente si tratta di Di Martino non di Palazzi

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